top of page

GUARDO LE NUVOLE

Illustrazione del racconto di
ANGELA BORGHI

​

473fbc90696495.5e1e20143ffa5.jpg

Link 

https://www.varesenews.it/2020/01/guardo-le-nuvole/889317/

 

Il racconto della domenica  è a cura della scuola di scrittura creativa Edizioni del Cavedio coordinata da Fiorenzo Croci.

_______________________

 

 

“Insieme a te non ci sto più
Guardo le nuvole lassù”

 

Guardo le nuvole, in quest’isola dal profumo di vaniglia dove la giornata ha il passo lento e gli occhi trovano sempre il cielo. Cammino tutti i giorni sui sentieri che portano al mare e sciolgo il peso che la vita con te mi ha lasciato sul cuore. A ogni grido di uccello nel bosco o nuovo panorama che si offre mi sento più leggera. 

 

Non ho nostalgia del tempo passato con chi confonde il possesso con amore, con chi non conosce la tenerezza né condivide un momento di allegria.
Ero abbagliata dalla tua personalità, dalla tua energia e da tutto quello con cui mi hai circondata, le sbarre dorate di una gabbia che mi hai costruito intorno a poco a poco. 

Sono stata debole, senza la forza di volare via da un rapporto avvelenato dalla prepotenza, dalle parole usate come armi contro di me, dalla gelosia malata.
 

Ma un giorno ho riconosciuto le ferite che avevo sul cuore e ho preso l’aereo, sono venuta qui. Non sei riuscito a fermarmi.


Dalla finestra della mia stanza che lascio aperta giorno e notte vedo quando le strisce di nuvole bianche attraversano il cielo, si colorano di grigio e promettono la pioggia oppure quando i cumulonembi si alzano come montagne e le barche dei pescatori si affrettano in porto. 

Le voci del mercato che riempie le vie del paese mi fanno compagnia.
Qui la gente è cordiale e discreta. Non mi chiede perché sono sola, sa che non sono triste.


E i lividi sulla mia pelle non si vedono quasi più, coperti da questo sole che scalda e abbronza. 

 

Mi sono organizzata e sono stata brava, ho disposto tutto per restare sull’isola. Non so per quanto, ma non ha importanza. 

Non tornerò da te, questo è l’importante, né in una città dove mi hai isolato da tutti e reso una vittima.
 

Ora smetto di scrivere questa lettera, che comunque non ti spedirò mai.
 

Non ho tempo, devo uscire a guardare le nuvole e fra me canto questa canzone.

 

“Io cerco boschi per me
E vallate col sole più caldo di te
Insieme a te non ci sto più
Guardo le nuvole lassù”

bottom of page